Estratto dalla storia pubblicata su Dispensa n.12, dicembre 2020
Filìa in greco è amicizia, legame. Amore. Questo paradigma oggi pervade parecchie imprese e imprenditori i quali, rivolgendo uno sguardo nuovo e lungimirante alla propria terra, esprimono vicinanza nei confronti della comunità. Imprese e imprenditori che avvertono l’urgenza di fare, di cambiare, di contribuire alla prosperità di tutti.Di questo ha bisogno oggi la nuova impresa, a partire da quella agricola. Di socializzare, di condividere una nuova strategia di cambiamento in cui protagonista non è tanto la filiera, intesa come elenco di imprese impegnate nella produzione di un determinato prodotto, ma il territorio nella sua universalità. Una filiera che diventa filìa, nuova visione strategica di chi vuole superare i limiti del proprio fatturato e dare valore alla prosperità piuttosto che alla crescita. Si tratta di innescare alleanze un tempo impensabili, di definire una nuova visione contrapposta alla competitività mediocre del “prevalere”. Di percorrere con rispetto, trasparenza e apertura un “rifiorire di tutto”, anche oltre la primavera.
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nell’immagine da sinistra a destra: Simone Salvini, Lucio Cavazzoni, Luigi Ciotti e Paolo Segreto
Da filiera a filìa. Da crescita a prosperità. La rivista Dispensa ospita le nostre storie.
Filìa in greco è amicizia, legame. Amore. Questo paradigma oggi pervade parecchie imprese e imprenditori i quali, rivolgendo uno sguardo nuovo e lungimirante alla propria terra, esprimono vicinanza nei confronti della comunità.
