Nel titolo della mostra abbiamo evocato la pace e non la guerra. L’idea di coinvolgere le ragazze e i ragazzi delle scuola Serpieri e non di un’altra scuola, è nata dalla vicinanza al tema Terra. Loro studiano la terra. La terra che coltiviamo per nutrirci.
Soffermarsi sulla grandissima importanza della terra quando molto vicino a noi c’è una guerra che mette in pericolo e uccide persone, animali e raccolti, è azione obbligatoria. Per noi almeno.
Abbiamo scelto di interagire con la classe in modo intimo ed esperienziale: la proposta di un laboratorio di fotografia condotto dall’artista Valentina d’Accardi. E si sa l’arte aiuta ad esprimere ciò che è dentro di noi. Le fotografie scattate con lo smartphone sono belle, mai banali. A sorprendere lo sguardo dei ragazzi e ragazze, che non ha fatto differenza nel ritrarre la terra coltivata e la natura. Per loro sono due termini sovrapponibili. Del resto l’etimologia della parola natura è nascere e della parola agricoltura è sia la cultura della terra, il sapere della terra, sia la coltura, la coltivazione della terra.
Articolo di Rita Brugnara curatrice della mostra.
Le fotografie sono di: Alice, Andrea, Andrea V, Carlotta, Chiara, Cristian, Daniele, Eleonora, Filippo, Francesca, Francesco, Giada, Giorgio, Lorenzo, Marco, Mattia, Micol, Nicolò.



















